
AREA INFANZIA
L’asilo è luogo di tutela, crescita, educazione e benessere per tutti i bambini e di collaborazione e sostegno per le loro famiglia.
I principi generali a cui è ispirato il Nido del Pellicano sono:
- Uguaglianza: la parità dei diritti è assicurata a tutti.
- Diritto di accesso: l’asilo nido opera senza discriminazioni di genere, razza, di religione, di lingua, di condizioni psico-fisiche e socio-economiche;
- Imparzialità: i comportamenti che adotterà il personale all’interno del Nido sono dettati da criteri di obiettività e imparzialità
- Continuità: il servizio svolto è regolare e continuo secondo i criteri adottati.
- Partecipazione: i genitori o chi esercita la potestà genitoriale nei confronti degli alunni del nido hanno diritto di accesso alle informazioni che li riguardano.
- L’ Efficienza e l’efficacia: delle prestazioni sono raggiunte attraverso l’organizzazione della struttura e la formazione e gli aggiornamenti degli operatori.
Obiettivi
La finalità principale del servizio è garantire il benessere psico-fisico dei bambini e di favorire lo sviluppo delle loro potenzialità affettive, cognitive, relazionali e sociali, nel rispetto dell’identità individuale e culturale di ciascuno. Anche considerando Il Nido del Pellicano è pensato come parte integrante del Polo per l’Infanzia di Contigliano, pertanto sono previste attività di pre-inserimento nella scuola dell’infanzia; in questo senso il progetto si prefigge il raggiungimento di 2 obiettivi generali che riguardano il bambino quali:
- Autonomia
- Socializzazione
Raggiungibili attraverso obiettivi specifici quali:
- Sviluppo psicomotorio;
- Sviluppo affettivo;
- Sviluppo cognitivo;
- Sviluppo sociale;
- Comunicazione verbale e linguaggio;
L’approccio proposto si basa sulla metodologia sistemico-relazionale in cui la qualità delle relazioni e del “sistema” nido riveste un ruolo centrale. La famiglia è il nucleo chiave di promozione del benessere per i suoi membri. Quattro sono le parole chiave del metodo: Esperienza, Globalità, Creatività e Flessibilità.
Operativamente esse sono tradotte in programmazione didattica grazie al coinvolgimento di tutto il personale, all’osservazione sistematica dei bambini ed alle analisi tecniche eseguite durante la Supervisione.
La programmazione educativa rappresenta la chiara esplicitazione del percorso che si vuole intraprendere e diventa strumento per indirizzare il lavoro e per stimolare il confronto.
Oltre alla programmazione propriamente detta, la programmazione didattica comprende anche i progetti "in itinere": attività ludico-didattiche, proposte dall'educatrice, nate dall'osservazione dei
bambini, dalle naturali curiosità, da formazione specifica, eventi che arricchiscono e rinnovano il progetto educativo.
Destinatari
Gli asili nido sono destinati ad accogliere bambini di età compresa fra 3 e 36 mesi ammessi nel rispetto dei Regolamenti e delle modalità indicate dai Comuni presso i quali sono localizzati.
Attività
Una volta che siano identificati gli elementi principali di conoscenza del bambino, il gruppo educativo riunito in supervisione analizza la situazione e sceglie una strategia di relazione personalizzata per ogni bambino.
Gli assunti del lavoro di analisi preventiva sono formalizzati, pur non essendo un vero e proprio piano Educativo Individualizzato (che non è necessario se non in presenza di situazioni critiche certificate) e contiene l’analisi del contesto, le risultanti delle Griglie di osservazione e gli obiettivi che si ritiene possano essere alla portata del bambino, sia per attitudini che per stadio evolutivo/età.
La strategia viene illustrata è discussa con i genitori giorno per giorno, in modo da consentire “l’allineamento delle strategie educative” fra nido e famiglie.
Tutto ciò include, naturalmente l’educazione alla socialità, al rispetto degli altri e delle regole, all’apprezzamento della diversità come ricchezza, che sono le basi della convivenza civile adulta.
La programmazione didattica è strutturata in modo da favorire il raggiungimento degli obiettivi per tutti i bambini, ma anche per fare in modo che la loro specifica individualità sia promossa come unicità e arricchimento del gruppo.
Oltre all’Osservazione sistematica del bambino a livello educativo esistono diversi strumenti, il principale dei quali è il gioco, che è la fonte principale di apprendimento. Nella proposta delle varie attività teniamo presente le reali capacità di apprendimento del bambino in modo da presentargli dei giochi adeguati alla sua età, affinché non si annoino e non si sentono frustrati.
Inoltre, diamo la giusta importanza al rispetto dell’egocentrismo del piccolo organizzando alcuni giochi strutturati nei quali ogni bambino dispone del proprio materiale. Esistono diversi tipi di gioco:
- Il gioco di manipolazione: la mano ha un ruolo importante nella crescita, in quanto è un
- organo collegato alla psiche, che permette una conoscenza diretta del mondo, procurando
- sensazioni più o meno piacevoli.
- Il gioco multisensoriale, che viene proposto verso i sette / otto mesi, età in cui nasce il
- bisogno di una grande varietà di oggetti per stimolare lo sviluppo dei sensi:
- il tatto: consistenza, forma, peso
- l’olfatto: varietà di odori
- il gusto: ambito più limitato, ma possibile
- l’udito: squilli, tintinnii, scoppiettii, scricchiolii
- la vista: colore, forma, lunghezza, lucentezza
- la sensazione del corpo in movimento
- Il gioco simbolico, ovvero l’attività ludica del “far finta di...”; comincia attorno ai dodici/quindici mesi e si può protrarre fino ai cinque anni, trasformandosi in un gioco con oggetti.
- Il gioco euristico. Viene proposto per i bambini dai dodici mesi fino ai ventidue mesi di età. I materiali offerti ai bambini durante il gioco euristico, sono certificati a norma per la sicurezza dei piccoli utenti, ma sono simili a oggetti di uso comune come bigodini, nastri o catenelle, attraverso i quali il bambino impara il comportamento degli oggetti nello spazio e sperimenta liberamente. Le finalità del gioco euristico sono: incoraggiare la scoperta dei nuovi elementi presentati; favorire una maggiore concentrazione; condurre il bambino alla concezione e alla concretizzazione del rapporto causa- effetto; creare tranquillità nel bambino. Il gioco euristico si può articolare in molte forme diverse, come ad esempio il travaso e lo svuotamento che aiutano la concentrazione del bambino e lo sviluppo della manualità fine.
NIDO “IL PELLICANO” CONTIGLIANO
*in aggiornamento*
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